Miniera dei Cani 1400

Comune di Vanzone Con San Carlo

Notizie sicure si hanno in epoca medievale quando la zona era dominata dai familiari del capitano di ventura Facino Cane, al servizio dei Visconti.
Risale a quel periodo lo sfruttamento delle miniere sopra San Carlo e Vanzone, dette "le miniere dei Cani".
Nei primi anni del 1400 vi fu una furiosa e sanguinosa rivolta contro le ribalderie della famiglia dei Cani che fu cacciata e la miniere vennero abbandonate. Nei tempi successivi le attività minerarie si ingrandirono, nel 1481 vennero affidate alla famiglia Borromeo che le utilizzò fino agli albori del XIX secolo.
Lo sfruttamento più intensivo prese avvio nel XVII secolo, con lo scavo dei primi tratti delle gallerie, che, alla fine, si estesero per tutta la valle, da Ceppomorelli a Macugnaga.
Dopo i Borromeo subentrarono cercatori locali, quindi, nella seconda metà dell'800 le miniere furono acquistate dalla "The Pestarena Gold Mining Company Ltd" con sede a Londra così come altre della zona, costituendo un complesso minerario che fu giudicato il più importante d'Europa.
Nel 1902 vennero vendute alla ditta "Pietro Maria Ceretti". Nel 1938 fu costretta a cedere le miniere allo Stato.
Nella seconda metà del Novecento i filoni andarono via via esaurendosi al punto che nel 1961 le miniere vennero definitivamente chiuse.

Torre di Battiggio

La torre di Battiggio, detta "dei Cani" è monumento nazionale ed è costruita in pietre locali squadrate: una caratteristica della Valle Anzasca. La torre è stata recentemente ristrutturata, ricostruendo per intero la parte alta della muratura e il tetto crollati: i suoi quattro piani sono adibiti a ecomuseo, sede di mostre ed eventi temporanei. Non è conosciuta la data di edificazione e nemmeno il motivo della sua presenza: si può pensare che servisse come rifugio momentaneo a qualche signorotto del luogo oppure a deposito sicuro per la conservazione di derrate alimentari che dovevano essere distribuite in valle. Giovanni Battista Fantonetti, nel suo volume del 1836 assicura di aver visto scolpito l'anno 1408 sull'architrave di una finestra ora rovinata. Secondo la tradizione, questa torre fu il deposito dei tesori della famiglia di Facino Cane, che sfruttò le miniere d'oro della vallata e batté anche moneta. Leggende non ne mancano: si dice ci sia un collegamento sotterraneo con la torre di Lancino. Forse fu il luogo dove venivano trattenuti i nemici dei "Cani".